Decidere al meglio, in azienda!

La velocità di decisione e la chiarezza della catena di comando sono ritenute un punto di forza del capitalismo familiare; vediamo però il dettaglio pratico.

Ogni imprenditore dovrebbe sempre pensare che forse è inopportuno essere l’unico a decidere in modo intenso, intuitivo, veloce, (onni)potente; infatti l’assolutismo è incompatibile con una gestione manageriale buona, veloce, rapida e responsabile. Come è possibile che sia incompatibile? In fondo l’imprenditore è alla guida della sua azienda, tutti riportano a lui con fiducia, ha dimostrato nel tempo che la sua visione si è sempre realizzata, conosce meglio di tutti l’impresa ed il settore competitivo, sa fare tutto meglio di tutti: quindi essere l’unico onnipresente decisore dovrebbe permettere rapidità e chiarezza di azione. Non è (sempre) così.

È vero l’imprenditore, soprattutto il fondatore, è un personaggio unico che ha queste caratteristiche ma non può decidere tutto da solo; pensare che questa sia la caratteristica che da velocità di decisione al capitalismo familiare è un’ingenuità. Un unico centro decisionale genera mutamenti rapidi e potenzialmente arbitrari all’organizzazione, più è grande l’impresa più questi mutamenti sono difficili da spiegare a tutte le persone; succede che alcune decisioni vengano prese per impeto, eccesso di sicurezza, irritazione; inoltre l’esecuzione è lontana dal centro decisionale e può essere fatta in modi diversi o con interpretazioni di comodo. Il potere accentrato e monolitico, per quanto illuminato, non crea una piramide di perfetta organizzazione bensì una confusione di feudi. Nell’organizzazione ogni manager deve la propria forza e, anche, la propria vulnerabilità alla posizione che gli è assegnata. Quando può perdere la posizione per un mutamento repentino e quando la sua posizione può essere scavalcata da un potere superiore, la posizione è svuotata dall’autorità necessaria per prendere le decisioni manageriali necessarie. La reazione dei manager è quindi proteggere il proprio ruolo sottraendo risorse e visibilità ad altre posizioni (feudi) e assicurarsi di non essere costretto a compiere una scelta o ad assumersi la responsabilità di una linea di condotta che non sia conforme alle speranze e ai sogni del monolite centrale. Le battaglie tra feudi portano a plagiare, lusingare, disinformare l’imprenditore creando un circolo vizioso che allontana dalla realtà e rende sterile la capacità imprenditoriale.

Nell’organizzazione aziendale bisognerebbe sempre fare grande attenzione a distribuire in modo razionale il potere e la responsabilità decisionale assicurandosi che ogni parte organizzativa abbia pesi e contrappesi dove ogni decisore pur avendo grande potere possa essere saggiamente consigliato.