Tecnologia e vicinanza

Negli ultimi anni, la trasformazione tecnologica ha caratterizzato il mercato del credito. La maggiore digitalizzazione sembra incidere sul ruolo che le banche di piccole dimensioni possono avere sulle economie locali, modificando il tradizionale esercizio del credito di relazione. Un cambiamento che determina un rinnovato interesse per il cosiddetto paradigma convenzionale, secondo il quale le banche locali sono meglio in grado di instaurare relazioni solide con le imprese di minori dimensioni rispetto alle grandi banche che tendono a servire quelle di maggiori dimensioni. È, infatti, noto che le piccole banche tendono a concedere prestiti a una distanza geografica più ravvicinata, a interagire in maniera più personale con i mutuatari e ad avere rapporti più duraturi con la clientela. Elementi questi che consentono di raccogliere informazioni di natura qualitativa, particolarmente rilevanti visto che di norma tali prenditori adottano forme di rendicontazione semplificata. Le strutture del mercato bancario locale sono quindi importanti per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese (Pmi) dato che un aumento della distanza tra mutuante e mutuatario si associa a una più alta probabilità di razionamento del credito.

Tuttavia, per effetto della trasformazione digitale, questo paradigma è sempre più spesso messo in discussione. Esso potrebbe aver perso in qualche misura consistenza poiché il processo tecnologico ha finito per agevolare le grandi banche nel servire le imprese piccole. Inoltre, la prossimità geografica ha perso di peso nella riduzione dei costi di trasmissione e elaborazione delle informazioni visto che i cambiamenti tecnologici li hanno drasticamente abbattuti.

Ciò nonostante, le imprese situate in prossimità di una filiale di una banca cooperativa o di una piccola banca continuano comunque ad avere maggiore accesso al credito bancario. Nello specifico, la prossimità a una filiale risulta essere più importante per microimprese e piccole imprese e, più in generale, per quelle situate nelle aree rurali. Va detto che maggiore credito bancario non si traduce in maggiore indebitamento delle imprese. Ne consegue che l’indebitamento totale non solo non cresce ma viene istituzionalizzato, risultando di migliore qualità in quanto le banche sono in linea di principio meglio attrezzate per monitorare e accompagnare il cliente.

I vantaggi attribuibili alla prossimità permangono anche in province altamente digitalizzate. La digitalizzazione solo in parte erode il beneficio della prossimità. In altre parole, la vicinanza geografica a banche di credito cooperativo e piccole banche è ancora fondamentale nell’accesso al credito per le pmi italiane.

In sostanza, nonostante lo sviluppo tecnologico, la questione della prossimità non va sottovalutata se si vuole favorire la biodiversità in ambito bancario. La relazione a distanza mediata dal digitale è non in sostituzione ma in arricchimento al canale fisico, configurandosi come una serie di interazioni in remoto accompagnate da contatti personali diretti. Ciò richiederà una graduale evoluzione dei fabbisogni di competenze dei dipendenti delle banche, che dovranno essere di natura quantitativa, analitica e digitale oltre che relazionale. Altrettanto importante sarà la presenza di personale qualificato che assista i clienti retail, con un ruolo di accompagnamento, nell’utilizzo del canale digitale.

In questo processo sono proprio le banche locali, da sempre portatrici di un bene immateriale oggi assai scarso come la fiducia, ad apparire in condizioni di vantaggio rispetto ad altri operatori finanziari. In virtù di questa relazione di fiducia, saranno loro per prime a trarre significativi benefici dalla digitalizzazione con un conseguente giovamento anche per la loro clientela, solo se realizzeranno i dovuti investimenti culturali e tecnologici e la ricomposizione delle competenze del personale.