Il tempo e la responsabilità delle proprie scelte

Ciò a cui diciamo di sì, ma ancor di più tutto quello che lasciamo fuori dalla nostra agenda, personale e professionale, tratteggia la nostra identità e delinea le nostre vite.
La gestione del tempo è un problema complesso e quindi non risolvibile con un approccio lineare, ingegneristico e procedurale.
Abbiamo tempo finito: quello che decidiamo di fare, i progetti ai quali dedichiamo tempo ed energie, le persone che frequentiamo sono solo una piccolissima porzione di tutto quello che si potrebbe scegliere. Quindi, sarebbe bene ricordare sempre che siamo noi i primi responsabili del nostro tempo, l’ultimo miglio decisionale è sempre nostro anche quando è difficile, scomodo e fa paura; e soprattutto che piacere a tutti è una trappola. Chi ha la tendenza a mettere le esigenze degli altri davanti alle proprie potrebbe imparare a dire di no. Oppure accettare di vivere il tempo degli altri e non il proprio.
Ma vi è di più: la perfezione non esiste, giusto?! Quindi… non ricerchiamola. Sostituire il concetto di perfezione con eccellenza è un primo passo, capire quando l’eccellenza è veramente necessaria e non solo ego riferita è il livello successivo.
Infine, non sfuggirà che i sistemi tendono a conservare i propri equilibri; se ti trovi in un sistema, come ad esempio un team di lavoro, dove senti che il tuo tempo è sempre schiacciato ricordati che nessuno dall’esterno verrà a salvarti. Forzare il sistema può far paura ma è l’unico modo per trovare un nuovo equilibrio più soddisfacente. Oppure, cambia sistema!