Metaverso e intelligenza artificiale

Con la parola Metaverso facciamo riferimento a un luogo in cui è possibile scambiarsi informazioni e incontrarsi. Quando ci riferiamo al Metaverso non parliamo di una soluzione software, ma di un concetto che, lungi dall’essere nuovo, ha permesso negli ultimi due anni di aggregare una serie di idee, ma anche tecnologie che finora avevano condotto vite più o meno separate.

Per comprendere al meglio il potenziale di questo nuovo spazio è opportuno delineare le caratteristiche fondamentali che lo differenziano dalla realtà virtuale, sia in termini strategici sia tecnologici: l’immersività e la permanenza.

Nel Metaverso infatti la relazione con gli altri e con i contenuti non si costruisce nella modalità 2d che già conosciamo grazie al web e ai social network, ma attraverso la possibilità di immergersi letteralmente nei contenuti. Non soltanto leggerli o guardarli, ma esplorarli e interagire con essi in modo estremamente più coinvolgente e interattivo. Possiamo dire, inoltre, che il Metaverso esiste indipendentemente dalla nostra presenza e mantiene le conseguenze della nostra azione anche in nostra assenza.

Quando iniziamo a ragionare in questo modo ci rendiamo facilmente conto di come si stia configurando un canale di comunicazione che ci permetterà di raggiungere gli altri e di raccontare la nostra storia, così come quella del nostro brand, in una modalità davvero innovativa.

Un oggetto di sperimentazione concreto è senza dubbio il negozio, nelle sue varie forme online e offline e nei relativi modi di offerta e fruizione di servizi che appartengono a questo genere di ambiente. Immaginiamo quello che succede in un negozio tradizionale, dove entriamo e ci rivolgiamo a un addetto alle vendite.

Quando invece parliamo di e-commerce, dove il visitatore entra in un sito web, viene a mancare la dimensione esperienziale del negozio fisico, ma possiamo introdurre strumenti che ci permettono di raccogliere ed elaborare molti più dati. Eppure uno spazio 2d come la pagina web ci offrirà solo informazioni 2d,  informazioni dettagliate ma limitate.

Usciamo ora da questo tipo di fruizione, ed entriamo invece in un ambiente molto più ricco e strutturato: entriamo nel Metaverso, ambiente tridimensionale e complesso in cui immergersi. Grazie a queste caratteristiche il Metaverso facilita un’evoluzione notevole, trasformando l’e-commerce in un’esperienza immersiva e arricchita dall’incontro con l’altro, un “altro” in grado di assistere e supportare l’utente attraverso un’interazione 3d condivisa.

E su questa esperienza possiamo porre l’attenzione e concentrare l’analisi di dati che, una volta elaborati, proprio grazie alla ricchezza dell’ambiente in cui vengono raccolti, forniranno molte più informazioni, permettendo l’ottimizzazione delle nostre strategie di business.

Per far questo occorre disporre di strumenti di analisi adeguati che sfruttino l’intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale è un termine generale con il quale si indicano tutti i modelli matematici progettati per la realizzazione di macchine intelligenti.

L’applicazione di questi strumenti nell’ambiente immersivo del Metaverso, fonte di una grandissima quantità di dati, fornirà informazioni senza precedenti per volume e qualità.

Di fatto, nel Metaverso possiamo individuare diverse modalità e scenari di ingresso per le aziende: il punto di accesso è spesso un’esperienza che potremmo definire una “visita guidata” dell’azienda o del negozio, dei suoi prodotti e della sua identità; un’evoluzione del sito internet, un percorso guidato per scoprire il brand in un ambiente immersivo. La ricchezza che l’AI può aggiungere all’esperienza immersiva sta proprio nella parola “guidato”. Non solo guidato da chi ha deciso la disposizione dei contenuti, che potrebbero anche non corrispondere nel loro flusso con quello che è il percorso mentale del nostro cliente, ma, ad esempio, da un avatar che accoglie e supporta l’utente nella sua visita, individuandone e interpretandone le esigenze rispetto a dove andare, come muoversi, come gestire l’esplorazione dello spazio e ovviamente quali prodotti mostrare o suggerire.

Ora, ovviamente questa guida potrebbe essere interpretata da un utente umano, che proprio come un commesso o un consulente in uno showroom sarebbe in grado di fornire supporto diretto. Un’opzione sicuramente percorribile, ma che porterebbe a un dispendio di energie notevolissimo; la soluzione potrebbe invece essere addestrare un’intelligenza artificiale ad interpretare questo ruolo in maniera perfettamente soddisfacente, e in grado di evolvere qualora non lo fosse fin dall’inizio.

Immaginiamo insomma un’AI in grado di raccogliere e analizzare una enorme mole di dati proveniente dal mondo 3d in cui siamo immersi: non solo click e commenti ma movimenti, permanenza, manipolazione dell’oggetto; tutti dati che diano ragione del comportamento dell’utente fornendoci informazioni sui suoi gusti, la sua attenzione, perfino le sue reazioni. Dall’altro lato pensiamo a una intelligenza che da questi dati impara, evolvendo per diventare sempre più in grado di supportare l’utente in maniera completa ed efficace, per riportare poi le “lezioni utili” apprese nell’interazione.

Lo scenario illustrato è ciò che l’integrazione di un Metaverso con l’intelligenza artificiale permette di realizzare: non sostituire l’umano, ma creare una situazione in cui il commercio virtuale viene sostenuto dalle enormi possibilità in termini di informazioni e organizzazione delle stesse ad opera dell’AI.